Debutta all'Arena del Sole (Sala Salmon) di Bologna, in prima assoluta dal 4 al 7 febbraio, "Nelle mani di Anna", diretto e interpretato da Marinella Manicardi.
Dopo la metà del XVII secolo ci fu un rinnovato interesse per le scienze fisiche e l'influenza del razionalismo matematico e filosofico. Il glorioso Studio bolognese era tagliato fuori dai più moderni indirizzi scientifici e verso la fine del secolo, il Conte Luigi Ferdinando Marsili, convinto che l'istituzione universitaria non fosse riformabile, fondò, contro la volontà del Senato ma con l'appoggio del cardinale Casoni e del papa Clemente XI, l'Istituto delle Scienze. Un uomo di grande cultura, il bolognese Prospero Lambertini (poi papa Benedetto XIV), rilanciò gli studi di storia ed erudizione, favorì l'Istituto di Scienze con doni di materiale scientifico della propria biblioteca e incoraggiò arte e scienza in diversi modi. In questo momento in cui la città stava diventando famosa per la sua ricerca l’insegnamento in scienze naturali nasce a Bologna Anna Morandi. Figlia di Carlo Morandi e Rosa Giovannini, studiò disegno e scultura a Bologna presso i pittori Giuseppe Pedretti e Francesco Monti, dove conobbe Giovanni Manzolini, col quale si sposò nel 1740. Nel 1745 la coppia iniziò a lavorare assieme, sia per lo studio dell'anatomia, sia per la sua rappresentazione in cera. Anna Morandi introdusse innovazioni nelle tecniche di dissezione per percepire e quindi ritrarre con maggiore precisione componenti discreti del corpo e diede lezioni di dissezione e di anatomia per gli studenti di medicina nella sua casa, cosa non insolita al tempo. Nel 1755, all'età di 39 anni, fu nominata dal Senato bolognese modellatrice in cera presso la cattedra di anatomia dell'Università, insolitamente per il momento. Nello stesso papa Benedetto XIV, in riconoscimento della sua abilità, le assegnò un vitalizio. La sua fama di realizzatrice di modelli anatomici si diffuse in tutta Europa: la Royal Society di Londra, Caterina II di Russia e altre corti europee invitarono Anna Morandi più volte con offerte economiche molto allettanti, ma lei non volle mai lasciare la città natale. E 'diventata un membro dell'Accademia delle Arti, che faceva parte dell' Istituto di Scienza. Morì nel 1774 e fu sepolta, con funerali solenni, ma il suo lavoro ha continuato ad influenzare gli studi anatomici nel secolo successivo.
Lo spettacolo Nelle mani di Anna in scena dal 4 al 7 febbraio all'Arena del Sole, in prima assoluta, fa incontrare due scienziate del '700, la bolognese Anna Morandi Manzolini, e la parigina Madame du Châtelet matematica e fisica francese altrettanto famosa. Bologna era a quel tempo impoverita dalla fine dell’industria della seta, ma già stava guardando al futuro tra anatomia e medicina, meccanica e ricerca. Anna Morandi Manzolini, scultrice di suppellettili anatomiche in cera, un giorno di metà Settecento ospita nell’antico palazzo di Bologna dove vive e lavora, Émilie marchesa du Châtelet, misteriosa come il motivo della sua visita. Due donne apparentemente agli antipodi: Émilie è mondana quanto Anna è schiva, libertina quanto l’altra fedele, aerea dove l’altra è terrigna. Eppure tra attacchi e sospetti le due donne trovano anche alleanze nella comune passione per il proprio lavoro, nel desiderio di trasmetterlo, nell’indipendenza delle idee da difendere contro re, papi o accademie. Tra loro sta Cerusico, personaggio d’invenzione, aiutante di Anna: egli conosce bene la città e sa che Anna ha modellato, oltre agli organi di senso, anche genitali, con una precisione tale da incuriosire gli illustri stranieri di passaggio in Italia per il Grand Tour. Non sappiamo se Anna Morandi Manzolini ed Émilie du Châtelet si siano mai davverto incontrate. Probabilmente no, ma il teatro può condensare spazi e tempi come solo l’arte, che la scienza spia, sa fare, e poi la memoria mescola i concetti e gli oggetti, il reale e l’ideale, per diventare più vera del vero.